DNA Alieno al Silicio

DNA Alieno al Silicio
Ho ricostruito questo ipotetico DNA Alieno al silicio utilizzando le informazioni apparse nel crop circle di Chilbolton, Inghilterra 2011.

Capitolo I - Lo Sterminio

CAPITOLO I
Lo sterminio

Afghanistan
6:45 a.m.

Il sole sorgeva dietro il variegato profilo delle montagne del Pashmir, il suo colore rosso intenso si spandeva su tutta la catena montuosa. Un vento ghiacciato soffiava da nord-est mentre alcuni falchi volavano alti sfruttando le correnti ascensionali.  Faceva molto freddo, il ghiaccio e la neve coprivano le vette delle montagne, il silenzio era assoluto a parte lo stridio dei falchi incuriositi probabilmente da qualche preda che si muoveva nel terreno sottostante.
Un soldato di guardia dormicchiava seduto nella sua postazione in cima a una vetta. Era molto giovane, indossava un copricapo bianco a righe grigie, una veste piuttosto lunga con sopra un giubbotto color verde militare carico di munizioni. Stringeva con le mani un kalashnikov che teneva stretto al petto, al suo fianco giaceva un bazooka appoggiato a una roccia. Il ragazzo sognava, nel dormiveglia, il suo paese di origine, era parecchio tempo che non tornava a casa. La tenera e dolce figura della sua fidanzata gli appariva così reale e vicina che il suo viso sembrava sorridere di beatitudine nell'evocare i sentimenti che provava per lei. Tutto si stava muovendo intorno a lui mentre era intento a riposare; le nubi, i rapaci, gli altri animali che popolavano l'ambiente montano dell'Afghanistan, perfino la rada vegetazione che circondava la postazione si fletteva al soffiare del vento siderale.
Aprì gli occhi mentre un gruppo di pipistrelli volavano proprio sopra di lui, li richiuse, tutto sembrava nella norma. Sollevò poi quello sinistro, qualcosa era passato rapidamente, un centinaio di metri giù dal crinale. Aprì anche il destro, sentì dei rumori provenire dalla parte della montagna retrostante. Il cuore cominciò ad accelerargli un poco… Si alzò in piedi per vedere meglio,ma nulla si mosse. Di nuovo alcuni rumori echeggiarono giù dal crinale. Prese il Kalashnikov e lo puntò nella direzione dalla quale provenivano i primi suoni. Una pietra gli rotolò addosso da sopra la sua postazione. La vide rotolare giù saltellando. Nel frattempo percepì uno strano odore, come di alito pesante, si girò e alzò lo sguardo: una strana creatura lo fissava, sembrava una grossa lucertola, aveva l'occhio di un giallo intenso con una fessura verticale al centro. Il ragazzo notò poi che, sopra di essa, era seduta sul suo dorso una specie di piccola scimmia, dagli occhi rossi e dal pelo bianco che lo scrutava intensamente anch'essa, sembrava sorridergli. In seguito, la scimmia, sempre con lo stesso ghigno iniziale, impartì un ordine alla bestia. Si trovavano sopra di lui il rettile saltò abilmente sul davanti e mentre saltava gli conficcò nel ventre l'artiglio che possedeva su di una delle due zampe inferiori. Il ragazzo gridò dal dolore mentre le sue carni venivano trafitte fino all'inguine. A finirlo fu l’artiglio della seconda zampa che lo penetrò fino a sventrarlo completamente. Il ragazzo cadde all'indietro vomitando sangue.
Dentro la montagna dormivano molti uomini all'interno di cunicoli e caverne. Piccoli fuochi, quasi spenti, riscaldavano gli ambienti che odoravano di Terra. Un uomo si alzò risvegliato dall'urlo del ragazzo, prese un fucile e si diresse verso l'uscita. Nel frattempo si svegliarono anche gli altri. Uno spruzzo di sangue schizzò sulla parete della roccia adiacente all'entrata. A questo punto diversi esemplari simili a piccoli dinosauri entrarono nella caverna attraverso il cunicolo principale cavalcati da altrettante piccole scimmie. Fu il finimondo, gli uomini correvano convulsamente emettendo urla strazianti. Sparavano colpi di mitra all'impazzata nel disperato tentativo di difendersi dai terribili sauri che emettevano versi terrificanti, mentre finivano le loro prede. Una coltre di fumo aleggiava nell'ambiente impedendo la visibilità.Da una delle gallerie sul retro della montagna uscirono alcuni uomini, i pochi rimasti ancora vivi.  Correvano urlando, inseguiti dai feroci rettili mentre le scimmie sul loro dorso gli scagliavano contro folgoranti laser. Cavalcavano abilmente in modo quasi umano. Li incitavano nella corsa  all'inseguimento degli sciagurati, sterzandoli a destra e a sinistra; al momento giusto piombavano sulle loro schiene, per poi arpionarle con i terribili artigli. In seguito, li finivano con un morso alla gola, se non erano i loro cavalieri a terminarli a colpi di laser. Un uomo riuscì a sparare un colpo di bazooka contro un rettile, ma un qualche cosa interruppe la traiettoria del proiettile che esplose ad alcuni metri di distanza. L'esplosione attirò ovviamente l'attenzione dei piccoli dinosauri che si focalizzarono sull'uomo e cominciarono a  inseguirlo. Lo braccarono in squadra coordinandosi tutti fino a stringerlo contro la montagna. Egli, rendendosi conto di essere in trappola, aprì una granata e rimase in attesa. In tre si gettarono su di lui e incominciarono a squartare il suo corpo, ma la granata esplose e i tre caddero a Terra con i propri cavalieri cominciando a contorcersi dal dolore. Parti della granata si erano conficcati nei loro corpi a sangue freddo. Due delle tre scimmie cadute a Terra giacevano ormai senza vita; la terza si alzò, sembrava essere rimasta indenne.
A parte uno dei sauri che era a brandelli sparsi qua e là, gli altri due giacevano a terra gravemente feriti. La scimmia prese un'arma e finì le due bestie folgorandole con un colpo alle tempie; poi prese un trasmettitore e cominciò a comunicare animatamente. Poco lontano alcuni cingolati militari correvano rapidamente alzando una notevole quantità di polvere.
Diversi esemplari dei preistorici Tyrannosaurus Rex correvano al loro fianco, anch'essi a velocità sostenuta, montati abilmente da soldati in divisa mimetica. Quando arrivarono nella zona circostante alla caverna, alcuni uomini ancora vivi, cercavano di difendersi dai sauri ma i Rex li finirono triturarono i loro corpi con le imponenti mascelle per poi, in seguito, nutrirsi delle loro carni, mentre i primi terminarono in poche ore le pulizie, eliminando ogni residuo. Nei giorni successivi giunsero altri uomini vestiti di indumenti afghani; cercarono bene ma non trovarono alcun resto dei loro compagni, a parte qualche vestito strappato intriso di sangue disidratato.
Tutto era stato distrutto nessuna traccia dell'incursione.


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